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Bilinguismo Infantile ed Educazione al Bilinguismo: Un Evento unico a Roma il 15 Giugno

Contrastato per motivi ideologici nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, il
bilinguismo è tornato ad esser necessario in Europa e nel mondo, non appena la scalata
economica nella rinascita post guerra è diventata internazionale. Spesso la sfida della pedagogia diventa ardua quando ci si pongono domande che sfidano quanto siamo abituati a mangeggiare in termini di educazione tradizionale. Ma la cosa che dobbiamo continuare a fare, per essere educatori, genitori e dirigenti scolastici migliori, è continuare a porsi nuove domande e continue sfide. Ecco in quale ottica parliamo di questo prossimo evento: un convegno che si svolgerà a Roma il 15 Giugno e che si pone l’obiettivo di affrontare il tema del bilinguismo infantile in tutte le sue sfaccettature!

La Cultura del Bilinguismo

 

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 La leadership degli Stati Uniti d’America, assunta dopo la seconda grande guerra in molti ambiti, soprattutto scientifici e tecnologici, ma anche culturali ed artistici, e, naturalmente, la sua influenza politica, ha portato alla necessità di conoscere l’inglese come seconda lingua oltre alla propria lingua madre. A nulla o a ben poco sono valsi i tentativi della Comunità Europea di sostenere e rafforzare anche altre due importanti lingue europee: il francese e il tedesco, attraverso progetti d’insegnamento precoce e sensibilizzazioni di vario tipo. Prodotti sociali del vivere umano, l’apprendimento e la diffusione di una lingua dipendono dalle esigenze comunicative di una determinata società. Negli ultimi 70 anni l’esigenza comunicativa della società quando interagisce a livello internazionale trova la sua soluzione nell’utilizzo della lingua inglese come seconda lingua, avviandosi quindi ad essere una società internazionale bilingue. Diversamente rispetto al passato, quando il bilinguismo, in occidente, era esercitato da certe caste, come il latino fra i dotti e il clero, il francese fra i diplomatici, l’italiano nelle arti, oggi il
bilinguismo: “lingua madre/inglese” è di uso generalizzato, imprescindibile nella scienza, nella tecnologia e negli affari.

La Sfida del Bilinguismo Infantile in Italia

 

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In Italia le difficoltà nell’apprendimento di una lingua non neolatina, ma anglosassone come l’inglese, con metodiche tipicamente scolastiche, ha avuto come risultato il non apprendimento di questa lingua da parte degli studenti e, negli anni ottanta/novanta del secolo scorso, ha portato ad una sorta di curiosa “rassegnazione nazionale” di impossibilità di apprendere le lingue da parte degli Italiani. Diversamente da quanto a volte non si creda, i vari governi italiani di quel periodo sono stati particolarmente sensibili alla problematica dell’insegnamento delle lingue (e al suo non apprendimento) abbassando gradualmente l’età d’inizio dell’insegnamento di tale lingua, attualmente legato a tutta la scolarizzazione d’obbligo. Il pensiero di fondo era: “quanto prima meglio”.
Da un’iniziale indifferenza verso l’apprendimento precoce della lingua inglese, in anni recenti i genitori italiani sono diventati molto attenti nei confronti di questo apprendimento, con una richiesta sempre più importante di scuole che offrono la lingua già a livello di Scuola dell’Infanzia e, recentemente, addirittura a livello di Nido, già a partire dal primo anno di vita. Dagli anni 70 in poi nell’allora Facoltà di Psicologia e nell’attuale Facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza Università di Roma”, è stato continuativamente perseguito un importante filone di ricerca riguardante l’applicabilità delle conoscenze emerse nell’ambito della Psicolinguistica Evolutiva, vale a dire dei processi di acquisizione del linguaggio tout court, a delle metodiche miranti il miglioramento dell’insegnamento delle lingue ai bambini.

 Hocus and Lotus Una Ricerca continua e di eccellenza

 

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 Un filone di ricerca che ha goduto di finanziamenti nazionali ed europei arrivando al riconoscimento del suo valore con il primo premio ORO dell’Unione Europea in quanto ritenuto il miglior progetto scientifico applicativo nell’ambito dell’insegnamento delle lingue (The Adventures of and The Dinocrocs grow up nel Longlife Learning Festival – Berlino:2007) Contemporaneamente vi è stata una notevole sensibilizzazione nei confronti delle Scuole dell’Infanzia (Ministero della Pubblica Istruzione: 1997 – 2000) e successivamente dei Nidi per l’utilizzo nelle scuole delle modalità glottodidattiche innovative sviluppate. Di questo passo si è arrivati ad un bilinguismo precoce richiesto dalle famiglie e promosso in parte dalle scuole dell’Infanzia pubbliche e in parte da quelle parificate o private. Da informazioni statistiche recenti ci sono attualmente circa 400 insegnanti che continuano ad applicare correttamente i risultati della ricerca sul Bilinguismo e didattica delle lingue svolta dagli anni 70 in poi presso la Facoltà di Psicologia, coinvolgendo circa 10.000 bambini di fascia 1-11 anni.

Le Domande più frequenti sul bilinguismo infantile

 

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Come abbiamo detto la chiave per avere le giuste risposte è solo una: porsi le domande più corrette. Anche quando ci si approccia alla scelta di un programma che preveda l’approccio già in età infantile del bilinguismo, ci sono alcune domande interessanti da fare e da farsi:

  • Nell’ambito delle scienze sociali, su quali strumenti possiamo contare per promuovere e
    divulgare i risultati scientifici raggiunti dalla ricerca, evitando che rimangano lettera morta nonostante numerose pubblicazioni, anche prestigiose?
  • Che azioni si possono intraprendere per raggiungere il target finale, nel caso qui presentato i
    bambini con conoscenza bilingue precoce, onde evitare l’annullamento di decenni di investimenti
    di ricerca sia umani che economici?
  • In ambito strettamente scientifico la ricerca continua ad occuparsi dei processi di
    apprendimento bilingue portando a progressi importanti e diffusi nelle scuole?

Per rispondere a queste e ad altre domande è stato pensato l’evento esclusivo del 15 Giugno a Roma a cui ci si potrà iscrivere online o anche semplicemente collegandosi ai profili social

convegno bilinguismo

Serena Basciani
Serena Basciani
Classe '83, romana, i miei primi amori sono stati Dante Alighieri e Giovanni Falcone. Ho studiato lettere e sono appassionata di linguaggi dei mass media. Adoro analizzare i dati di ascolti tv e sono follemente innamorata del Festival di Sanremo, da sempre. La parte che preferisco di questo lavoro è quella che mi porta a conoscere le persone, in tutte le loro sfaccettature, per questo mi piace tantissimo fare interviste. In età adulta ho sviluppato una sfrenata passione per Carl Gustav Jung. Descrivermi in 3 parole? “Mangio Scrivo Amo” … al 100%!
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