“Vagabondo che non sono altro…” chi non ha detto questa frase canticchiando mente sapendo di mentire. Quando un successo musicale riesce a varcare tempi e luoghi per entrare nella memoria eterna, allora stiamo parlando di qualcosa che merita di essere raccontato a partire dalle radici e capendo come è arrivato fino ai giorni nostri. Nel caso di “Io Vagabondo“, l’eterno successo firmato dai Nomadi, la storia della fama e dell’immortalità di questo brano sarà trasmessa sui Rai 2 venerdi 5 Gennaio, in seconda serata!
Un documentario sulla storia dei Nomadi
Arriva su Rai 2 il documentario su una delle band più amate d’Italia. Il titolo sarà “Nomade che non sono altro”, che inizialmente doveva essere trasmesso Rai 3; venerdì 5 Gennaio, invece, alle ore 23.15 lo vedremo su Rai2. L’opera, realizzata da Rai Documentari, sarà RaiPlay e intende celebrare i 60 anni di carriera del gruppo musicale i Nomadi e del suo fondatore Beppe Carletti, che sarà una delle voci narranti a portarci per mano lungo le strade di questa bellissima storia.
I Nomadi dai primi anni 60 a Oggi
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Sono i primi anni 60 quando tra Modena e Reggio Emilia, Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi. Questo nome segnerà come poche altre volte nella storia della nostra musica, il destino di questo gruppo. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che sono ancora oggi delle pietre miliari del panorama musicale italiano. Dobbiamo però aspettare il 1972 per poter ascoltare la prima volta Io Vagabondo, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Il documentario racconta attraverso la testimonianza di Beppe Carletti la storia dei Nomadi e ci accompagna fino al concerto evento di giugno 2023 a Novellara dove la band ha festeggiato i sessanta anni di storia insieme a tutto il popolo nomade. Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara interpretano Beppe e Augusto e ci portano nei luoghi dei Nomadi, Novellara, le valli e la bassa, in sottofondo le riflessioni di Augusto Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai “Lo specchio del cielo” del 1989.
Guccini, Ligabue, Fiorello e Caterina Caselli le voci…
Non sarà, questo, però, un racconto in cui verranno ascoltate solo le voci dei protagonisti. Alcuni degli artisti più importanti del nostro spettacolo, infatti, parteciperanno attivamente portando la loro testimonianza. Francesco Guccini, Luciano
Ligabue, Caterina Caselli, Rosario Fiorello parleranno dei loro personali ricordi con I Nomadi, e dei contributi scambiati con loro. Il paroliere Alberto Salerno ci porterà, invece, a conoscere la genesi, proprio, di Io Vagabondo. Insieme a questi sentiremo anche i contributi del cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli Elena Carletti e Davide Carletti, Don Giordano Goccini il parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti. Le immagini di repertorio dell’archivio Rai ripercorrono le partecipazioni televisive e i concerti della band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones. E voi? Siete pronti a partire per questo viaggio da autentici vagabondi?